La paura è donna
Marta è su una strada di campagna, sui colli della città, è uscita dalla casa di un’amica e l’autobus è già passato.
Si avvia a piedi verso il ritorno.
Sono le cinque del pomeriggio, c’è il sole e gli alberi profumano ancora del caldo estivo.
Cammina leggera a bordo strada, sola con i suoi pensieri.
Un’auto la raggiunge alle spalle, rallenta quando la incrocia. All’interno ci sono quattro uomini.
La guardano.
Forse sono i quattro uomini più retti del mondo. Ma lei non lo sa.
Prende il telefono per chiamarmi.
Non c’è campo in quel punto.
Lei accelera il passo, l’auto riprende la sua corsa ma l’adrenalina nel suo sangue rimane.
I passi si fanno veloci, vuole arrivare vicino a qualche casa, vuole vedere un negozio, una donna, una tacca nel telefono.
Invece intorno a lei è il vuoto totale.
Riesce a chiamarmi cinque minuti dopo:
“Mamma ho avuto paura. Non c’era nessuno, hanno rallentato per guardarmi. Ho pensato che non avrei potuto fare niente per difendermi. Vieni a prendermi ti prego!”
Corro all’auto con i piccoli per mano, volo tra le curve fino a che la vedo, piccola che mi corre incontro.
Sale, mi guarda, beve un sorso d’acqua da una bottiglietta.
” Grazie mami. Mi sono spaventata.”
La bacio su una guancia:”So di cosa parli.
È una sensazione che ci regalano quando veniamo al mondo. Ce la appiccicano addosso ad ogni notizia del telegiornale, ce la sussurrano agli angoli della strada quando passeggiamo sovrappensiero, quando fischiano al nostro sedere.
È una delle ingiustizie inaccettabili del nascere donna.
Perché solo alle donne appartiene.
Quella sensazione di non essere al sicuro.
Quel timore di finire in trappola.
Che ne sa un uomo di questa paura?
Del respiro accelerato quando rientriamo a casa di notte e sentiamo dei passi vicino, che ne sa un uomo dei secondi infiniti dentro un ascensore con degli occhi che ci fotografano dalla testa ai piedi?”
Che pena figlia mia, che tenerezza, che dolore.
Non posso proteggerti dall’essere donna.
Dovrebbe essere una guerra di tutti e invece è solo nostra.
Forse per questo ancora non vinciamo.
Forse per questo ancora nulla è cambiato.
Eppure quella paura, quella paura ci ha sfiorato tutte, almeno una volta.
La paura è solo donna.
Purtroppo.
Irene Renei
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