Crescere uomini
Non ho mai difeso mio figlio.
Difronte a un tre che ritenesse immeritato, difronte a un rapporto sul registro, di fronte ad un appunto fatto da un altro genitore.
I patti sono sempre stati chiari fra noi.
La tua famiglia c’è.
Qualsiasi cosa tu possa fare di sbagliato parla e noi non ti lasceremo solo.
Diverso dal difenderlo, molto diverso.
Una volta nacque una discussione perché gli dissi che se nella vita fossi venuta a conoscenza di un reato da lui compiuto, io lo avrei denunciato.
” Ma cosa dici mamma?!”
I suoi occhi sgranati davanti alla mia faccia li ricordo bene.
” Certo – continuai io – perché il mio compito è di far crescere un uomo, non uno schifo. Nella vita si può sbagliare ma solo pagando e prendendosi le proprie responsabilità si può crescere. “
Ora, io non sono la seconda carica dello Stato, non sono proprio nessuno.
Non devo essere esempio di rettitudine, non devo dimostrare di credere fermamente nella giustizia, ma il Presidente del Senato sì.
E al suo posto quella SIM che non si può sequestrare, perché in uso al figlio ma intestata a lui, eccome che l’avrei messa nelle mani degli inquirenti, gliel’avrei stretta tra il mio palmo e il loro e avrei detto:”Prendetela e spulciate ogni messaggio. Chiedete l’autorizzazione a procedere in Parlamento perché io pretendo che abbiate in mano ogni possibile prova per scagionare od accusare mio figlio.”
Invece in questa Italietta che abbiamo tra le mani le cariche dello Stato alzano la voce per difendere i figli da un presunto stupro e alzando il dito contro chi denuncia, si attaccano a cavilli procedurali invece che collaborare con la giustizia.
Al di là dell’innocenza o della colpevolezza tutta da provare, che esempio dà quest’uomo come genitore? Che esempio dà come Presidente del Senato?
Poi ci stupiamo che fuori dalla scuola i padri prendano a pugni i professori.
Mia nonna usava spesso un proverbio:” Il pesce puzza dalla testa”
E se questa è la nostra testa, come darle torto?
Irene Renei
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