Odi et amo
Matematica, fisica e chimica sono scienze esatte.
I figli invece sono letteratura.
Tu fai uno più uno e il risultato cambia sempre.
Misuri il loro tempo iniziando da zero ma il tempo ti si sbriciola fra le mani e li trovi in corpi adulti che girano per casa.
Ti dividi per ognuno di loro e l’amore invece si moltiplica.
Sono, i figli, poesie in una lingua complessa.
Ne cogli l’emozione ma non sai spiegarne il senso.
Sono dubbi allo specchio ogni mattina, consigli dimenticati nel letto sfatto, sono neve di piste nere, quelle che non faresti mai per paura di cadere .
E tu invece te li metti lì, tra un passo e l’altro, per insegnare loro a camminare.
Loro stanno in equilibrio sulla vita e tu inciampi.
Inciampi in un abbraccio che ti toglie il fiato, in una scuola che non avresti mai scelto per loro, in fidanzati colorati e in lingue straniere.
Inciampi nei vestiti per terra, nella musica che non capisci, nei libri che non avresti mai letto.
Sono i figli, pagine eterne di letteratura classica.
Struggenti come l’amore di Didone,
Sentenziosi e morali come Seneca.
Sono i nostri Catullo personali, ci amano e ci odiano e ” tu ti chiederai com’è possibile.”
Sono i viaggi interminabili di Ulisse e il vaso di Pandora che non si chiude mai.
Testi enigmatici e incompleti senza note a margine per farsi meglio capire.
“Il classicismo ci legge più di quanto noi lo leggiamo.
Ci mette in questione, sfida le risorse della nostra consapevolezza e del nostro intelletto, della nostra mente e del nostro corpo.
Il Classico possiede il diritto imperioso di esigere e generare una risposta”
Ditemi voi se non sono i figli.
Irene Renei
Le ultime frasi virgolettate sono tratte da Errata- George Steiner