Guardale.
Marta compra un abito nero di pailettes.
Le lascia tutta la schiena nuda e scende appena sotto i centimetri della decenza.
Si profuma, lega i capelli ed esce, forte della sua pelle adolescente e della sua femminilità che nasce.
Marta vuole fare l’assistente sociale, poi cambia idea e vuole iscriversi a giurisprudenza.
Di certo c’è che vuole studiare, crea e progetta sogni, vuole lasciare il segno, vuole aiutare chi sta male.
Marta vuole vivere da sola, aspetta i diciott’anni.
So che lo farà . È nata libera. È qui di passaggio mentre aspetta che si formino le ali.
Marta sogna.
Marta vive
Marta assaggia una Corona sale e limone appoggiando le labbra alla bottiglia ghiacciata.
Marta fuma la sigaretta elettronica con lo charme di Marlene Dietrich e le unghie glassate di smalto cotto.
Marta può scegliere chi essere :
avvocato, ballerina, madre, lesbica, single a vita,
moglie.
Marta può viaggiare, passaporto in tasca e carta d’identità valida per l’espatrio.
Nayma brucia il suo diploma e i documenti che dimostrano il suo coinvolgimento nella associazioni per i diritti della donna.
Toglie dall’armadio le camicie colorate e le gonne occidentali comprate al centro commerciale.
Nayma non dorme più perché la paura di sentire calci alla porta e di diventare preda le tolgono il sonno.
Nayma non dorme più perché dormire vuol dire sognare e i sogni lei non può più permetterseli.
Nayma non può scappare perché gli autobus non si fermano per far salire le donne dalla paura di ritorsioni.
Nayma piange asciuga le lacrime e mette l’hijab nero a coprire i capelli sentendosi comunque troppo nuda per gli occhi che la incroceranno mentre uscirà per comprare il pane.
Nayma non può decidere chi essere : ne’ avvocato, né ballerina, né madre, né lesbica, né single, né moglie.
Nayma prega di non essere violata e di non morire o di morire velocemente, senza soffrire.
In Italia Marta si trucca per uscire con un occhio allo specchio e uno su YouTube.
Guarda il video di una delle tante Nayma di Kabul con gli occhi svuotati di sogni e pieni di disperazione ” A nessuno importa di noi. Scompariremo dal mondo.”
Al telegiornale delle 13.00 la guerra tra cittadini cittadini di tutta europa contro il green pass.
Perché questa sì, è dittatura.
Irene Renei