Rispetto
Considero rispetto il saper ascoltare gli altri, saper ascoltare le ragioni e le stagioni.
Considero rispetto la gentilezza dei gesti, nella fila al supermercato, in attesa al semaforo rosso.
Considero rispetto l’uso delle parole: pensate, pesate, attente a non ferire l’altro.
Considero rispetto la collaborazione, alleggerire di un sacchetto, alleggerire di un peso e di un pensiero, farsi carico, ridistribuire, cedere il posto alla cassa se ho il carrello pieno, far sedere in autobus chi ha gambe fragili o bambini piccoli.
Considero rispetto salutare sorridendo, non chiacchierare in libreria, spegnere il telefono a teatro, al cinema, ai funerali.
Considero rispetto tacere di fronte a un professionista che parla della sua materia, Considero rispetto non parcheggiare sopra i marciapiedi , ringraziare del cibo che posso mettere nel piatto, ringraziare per il mare che ho davanti a casa, della buona salute, ringraziare i miei genitori per l’amore con cui mi hanno cresciuto, i miei figli per avermi fatto rinascere, il mio cane per avermi insegnato la fedeltà.
Considero rispetto stare al proprio posto senza allargarsi, ricordare che siamo poca cosa senza gli altri, poca cosa senza le montagne innevate e i deserti caldi e i tramonti infuocati e le note di una canzone, l’abbraccio di un amico, il bacio di un amore e la consapevolezza che nulla, ma proprio nulla in questa vita, ci è dovuto.