MAID
Avete visto Maid?
E’ la serie Netflix nata dal racconto di vita di Stephanie Land, vittima di violenza psicologica da parte del marito.
Guardarla è come avere una mano nello stomaco che ti stringe, ti aggroviglia e ti costringe a svuotare gli occhi di lacrime lente.
Questo ha fatto a me almeno.
Perché non è una fiction, è la riproduzione reale della vita di troppe donne.
È il disegno dei giorni faticosi e sofferti della madre che affianco da ormai tre anni, prima all’interno della comunità mamma bambino in cui aveva trovato rifugio e poi fuori, in una realtà fatta di uffici comunali in cui sei un numero, in cui nessuno vuole affittarti una casa, in cui hai la necessità di lavorare otto nove dieci ore al giorno per poter dar da mangiare a tre figli ma questi figli dopo la scuola non sai dove metterli.
È una vita che annaspa nell’acqua alta senza nessuno che le insegni a nuotare.
Maid è realtà.
Maid è la donna che ci passa accanto di corsa per andare a cambiare il pannolino dei nostri genitori, per pulire le nostre case e lucidare i nostri bagni.
E deve farlo col sorriso, se non vuole perdere il lavoro.
Maid è un diario che la vera protagonista tiene mentre vive l’inferno, mentre il marito chiede l’affidamento esclusivo della figlia dopo aver reso Alex fragile, spaventata, insicura, con anni di violenze psicologiche.
È il diario di una donna che ha paura ma non crede di avere il diritto di chiedere aiuto al sistema perché la violenza non le ha mai toccato il volto
È il diario di una donna sola, con una famiglia disastrata alle spalle, senza tessuto sociale che possa sostenerla.
Quindi guardiamola questa serie e pensiamo cosa possiamo fare realmente per aiutare queste donne.
Affiancarle, guidarle nei grovigli della burocrazia, andare a prendere i loro figli all’asilo o a scuola, per due ore, il sabato e la domenica, che per queste mamme non è quasi mai festivo.
Facciamo un passo ai servizi sociali della nostra città e diciamo ” io sono qui, cosa posso fare?”
Un ultima cosa. Se possiamo guardare Maid è perché una donna reale, in carne ed ossa, ha avuto la forza e la capacità di scrivere la sua vita, dando un aggettivo giusto ad ogni emozione che provava, descrivendo due mondi di donne che si sfiorano senza guardarsi negli occhi, il mondo delle ricche e il mondo delle ultime.
Questo è il potere della cultura.
La vera Alex amava studiare, conoscere, leggere libri.
La vera Alex è uscita dall’inferno con la forza delle mani che pulivano cessi e un bagaglio di cultura che le ha permesso di pubblicare un libro.
Studiate ragazze, studiate più che potete.
Leggete tutto ciò che vi capita, bevete parole, siate curiose di sapere.
Perché lì sta la vostra arma più potente per imparare a difendervi.
Irene Renei