Incontri
Ho incontri segreti al mattino, quando tutti ancora dormono.
Lui mi aspetta dietro la porta di casa.
Sento la sua presenza anche se non lo vedo.
È chimica, forse magia.
Gli apro la porta e lui entra, mi sfiora le gambe, io non resisto, lo accarezzo, lo bacio. Lui ringrazia , fronte contro fronte.
Ci allunghiamo fino alla cucina, gli preparo la colazione, lui mangia affamato e si sdraia sul divano, si sente a suo agio, sereno, ringrazia con gli occhi.
Conto i minuti, ascolto i rumori dal piano di sopra.
Devi andare ora, il cane sta scendendo, forse anche la gatta e saranno guai.
Il suo sguardo interrogativo mi spacca il cuore.
Fuori fa freddo ma non c’è più tempo.
Apro la porta, lo prendo in braccio e lo appoggio sulla soglia. Lui mi domanda il perché con un miao, io gli rispondo le mie mille motivazioni in una carezza.
Chiudo.
“È il nostro segreto gatto grigio.
Non dirlo a nessuno.
Appena posso ti faccio entrare ancora.”
Piove oggi, a un mese dal nostro primo appuntamento.
Mio marito rincasa.
” C’è un gatto grigio bellissimo qua fuori che sembra voglia entrare. Poverino, è zuppo, che dici proviamo? Almeno per stasera. “
Lui entra e mi schiaccia l’occhio.
” Vedi umana? Dovevi avere più fiducia in tuo marito.”
“Non hai capito grigio, io ho cieca fiducia in lui.
Ha accolto mille figli, nostri e non nostri, ha accolto me con mille bagagli, genitori ed ex mariti.
È di te che non mi fido.
Se io mi affeziono e tu te ne vai? Se ti stufi del cane che ti insegue la coda o di Ermione che soffia ogni volta che passi?
Se non rientri la notte quando fuori diluvia? Io non dormo.
Ogni tassello deve essere a posto, ogni cuore che mi appartiene al caldo, perché io possa dormire.”
Lui non risponde, sale sul divano e si accomoda sulla coperta più bella.
Chiude gli occhi e si addormenta.
Abbiamo preso in affido anche un gatto.
Forse ci ha preso in affido lui.
Grigio è diventato “Gigio.”
Ha rubato l’angolo del divano a Ermione e un pezzetto di cuore a noi.
” Lo facevo entrare di nascosto al mattino” dico sottovoce al mio bellissimo marito.”
” Gli mettevo il mangiare fuori la sera” mi risponde lui ridendo.
“Avevamo un amante in comune.
Questa è sintonia di coppia.”
Un figlio in più uno in meno che differenza fa qua dentro.
Prendo una palla bianca da aggiungere all’albero.
Prendo il pennarello rosso e scrivo il nome del nuovo gatto da aggiungere alle dieci palle bianche col nome dei nostri ragazzi.
Loro le hanno appese ieri, grandi nei loro vent’anni, scemi come bambini a bisticciarsi il ramo che si vede dall’entrata di casa.
Gigio, per te la appendo io.
Tu penserai a farla cadere.
Buon primo Natale in casa nostra.
Irene Renei