Black Friday
Comprate gente, comprate.
Arriva il venerdì nero del consumismo.
Indispensabile l’asciugatrice, un’altra televisione,
o il telefono per mia figlia o un frigo per la taverna.
Tra una pubblicità e l’altra passa il telegiornale.
Un’altra donna uccisa.
In una settima una strage.
Un bambino, ex fidanzate, ex mogli, coltelli, martelli .
Il nero di lutti continui mi schiaccia a terra e la mia lista dei desideri indispensabili sparisce.
Si avvicina il Natale, alberi addobbati, panettoni e luci colorate.
Al confine della tra Bielorussia e Polonia le luci sono verdi, speranza di un pasto caldo e di una coperta per passare la notte.
Neanche una capanna, un bue o un asinello a scaldare una creatura di dodici mesi che muore di freddo tra le braccia ferite di mamma e papà.
Fili spinati ad addobbare confini decisi da uomini che non hanno diritto a dividere un mondo che non gli appartiene.
Pastori e Re Magi nel presepe, cadaveri nella foresta della vergogna.
Non ringraziamo mai la lotteria del destino che ci ha fatto nascere nella parte del mondo dove non manca mai niente e ci manca sempre qualcosa.
Dovremmo rendere almeno una parte di ciò che gratis ci è stato dato.
Black Friday della vita.
Sei nato in Italia.
Cancello la lista dell’indispensabile che indispensabile non è.
Riscrivo la lista delle priorità e penso a una frase del poeta Gibran:” Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra ne’ la divisione tra una fattoria e l’altra.
Peccato tu non possa sedere su una nuvola”
Scrivo una sola riga nella lista dei desideri, quelli indispensabili davvero.
” Siediti su una nuvola e guarda il mondo dall’alto per cambiare prospettiva.
Non stare ferma.
Fai quello che puoi come puoi.
Smetti di chiedere ed inizia a dare.”
Nulla di scontato.
Paga la tua fortuna a prezzo pieno.
Irene Renei