Settembre
Che bella quest’aria pungente di matite nuove da comprare, di cartelle che profumano di cuoio e di pagine di diario da sfogliare.
Che bello questo settembre che ogni anno mi fa rinascere bambina con la voglia di comprare quaderni a righe dalle copertine lucide e gomme profumate.
Niente agende in casa mia.
Nulla inizia il primo gennaio.
Il mondo inizia a Settembre con la Smemoranda e Lupo Alberto, con le Tratto pen che mi sporcano ancora la mano mentre scrivo e le graffette colorate sulla scrivania.
Guardo mia figlia controllare il tablet e pulire il computer per far spazio a Meet a Google Drive e al registro elettronico e con il pensiero sollevo la cornetta grigia del telefono per chiamare la mia amica di sempre, compagna di banco e compagna di vita, per scorrere l’orario provvisorio col dito e dividerci i libri da portare a scuola.
Il nostro Bignami è ora dentro Wikipedia e l’orario giornaliero sull’ Iphone, panacea di tutti i mali.
Ma le matite colorate e le tempere e la creta profumano ancora la casa in questo liceo artistico che qualcosa di vecchio ha lasciato nella vita della mia piccola donna.
Una cosa vecchia, una cosa nuova, una cosa blu, come per le spose.
Le matite in ordine di colore, la macchina fotografica digitale e il cielo di settembre da fermare in una foto.
Un buon auspicio per il nuovo anno
E in comune fra di noi il legno delle sedie che rompeva i collant e oggi si impiccia nei leggins sottili, i bigliettini che volavano di banco in banco ed ora volano con un messaggio WhatsApp.
Ognuno si tenga la sua poesia, i suoi ricordi di anime adolescenti in cerca di un mondo che a guardar bene è sempre lo stesso, che ti stringe, ora come allora, in un maglione spesso in cui la tua identità deve trovare la forma.
Ognuno apra il proprio diario per scrivere l’orario settimanale e si lasci i minuti di ricreazione, per scambiare una parola, uno sguardo, per dividere i biscotti con un amico.
Ognuno ricominci come può in questo Settembre di rinascita, in questa scuola rimasta vuota per troppo, in questi uffici trasferiti nella scrivania di casa.
Ognuno prenda la poesia di inizio anno, dove ancora tutto è da scrivere, dove è ancora possibile sognare: di essere promossi, di essere felici, di essere se stessi.
Che in fondo in fondo il voto più importante a fine anno è quello che ci diamo noi.
Irene Renei