Madri che non sanno
Le madri che non sanno e le madri che non hanno.
Un pensiero che mi paralizza.
Penso all’amore viscerale che ci unisce ai nostri figli, che inizia dal primo test negativo.
Sì, perché se lo fai sperando in un si’ c’è già un’aspettativa di amore .
E c’è amore nei fianchi che si allargano per creare casa, c’è amore quando li guardi contando le dita delle mani appena appoggiati sulla tua pancia.
E insieme all’amore nasce l’eterna paura.
La paura di non essere abbastanza, di non saper fare abbastanza, di non amare abbastanza.
Di non saperli proteggere abbastanza.
E l’amore e la paura diventano parte di te, conviventi invadenti che ti plasmano e ti rendono madre per sempre.
E se la vita interrompe quel sempre cosa succede a una madre?
Penso alla madre di Denise, tra le mani la foto di una bambina e nel cuore la ricerca di un immagine adulta di lei.
Nei giorni e negli anni tracce, illusioni, speranze e poi di nuovo calma piatta, silenzio, vuoti.
La madre che non sa.
Non sa dove, non sa se.
E poi c’è chi sa invece, sa che la realtà è senza.
E penso alla madre di Marco e alla sua lotta per avere giustizia, una ragione per aprire gli occhi al mattino e indossare un’armatura in cui chiudere il dolore.
E penso ai genitori di Giulio, al senso di impotenza che si unisce al dolore, in una scacchiera con alfieri troppo grandi per cadere e loro in mezzo e loro figlio prima di loro.
Le madri che non hanno.
Sempre fortemente madri.
Coraggiosamente madri.
Dolorosamente madri.
Poi penso a Nora.
Il cancello di un parco giochi si è portato via la sua bambina.
Un uragano di dolore.
Lei lo ha preso quel dolore e lo ha ingoiato, non si è fatta mangiare lei; in una sorta di miracolo che dalla figlia alla madre è passato per darle la forza di una nuova vita senza.
Lei che i bambini li fa nascere per mestiere e vocazione è rinata e ha fatto nascere una fondazione che aiuta le madri ad imparare ad essere madri, le affianca nella gravidanza, le aiuta nei primi anni in cui c’è tutto da imparare.
Scrive poesie, parole dense che ti si appiccicano sulla pelle e non vanno più via.
Poesie d’amore,
Poesie alla sua bimba che cammina con lei in un viaggio mano nella mano che è gratitudine per la vita, per essere stata scelta come madre.
Vedi Nora e una forza di luce ti dice di starle vicino perché da lei emana qualcosa di straordinariamente bello.
La forza dell’amore ha rimesso in gioco quello che la vita ha provato a togliere
Madri che non hanno.
Madri che hanno stretto i pugni decidendo di non fermarsi lì, in quel punto di dolore che se lo fai vincere, allora davvero sì, hai perso tutto.
Madri per sempre, in un amore a cui non puoi mettere fine con niente.
Madri a cui bisognerebbe pensare più spesso .
Io sono una madre che sa.
Sono una madre che ha.
L’unico regalo che conta.
Irene Renei