Non ha paura di sporcarsi
Quando ho conosciuto mio marito avevo appena preso due gatte. Anzi, le gatte avevano preso me-in ostaggio- me, la mia casa, il mio divano di pelle bianca. Mio marito aveva paura dei gatti. Due metri d’uomo con una schiena come una montagna, campione di arti marziali,terrorizzato da due gomitoli grigetti. Quando ho conosciuto mio marito lui aveva ventinove anni, viveva da solo in una casa sul mare con una grande terrazza ,chiamata da tutti Hollywood per l’andirivieni di ragazze stupende ( e ragazzi lo aggiungo io che mi fa stare meglio.) Era ben lontano dall’idea di famiglia e dalla mia idea di marito. Io avevo due figli ,molto meno innocui delle gatte, che avevano in ostaggio me, la mia vita, il divano di pelle bianca e il lettone. Ecco, se potessi dare un consiglio alle giovani donne di ora, alla giovane donna che ero e che tanti sbagli ha fatto prima d’ inciampare su di lui, direi loro che c’è un test infallibile per vedere che tipo di uomo hai davanti.Basta vedere come si comporta con animali e bambini. Per essere sicura del risultato io c’ho messo dentro anche un cane. Check up completo. E io l’ho visto entrare in casa e strusciare il suo viso sul muso dei pericolosi felini in cerca di un rapporto da costruire, finché le gatte hanno scelto lui e lui le gatte. L’ho visto tornare a casa con sassi e conchiglie per spiegare il mare ai bambini e con carte rarissime di Yu gi ho chieste alla zia del bambino dell’amica dell’altra amica, per far felice Matteo. L’ho visto dormire in un lettino singolo per un anno, per lasciare i nani con me,come erano abituati e poi l’ho visto dormire abbracciato a Matteo, con Marta che gli schiacciava i piedi sul costato, un gatto in testa e il cane di fianco. Io in in angolo, per sbaglio. L’ho visto buttarsi per terra per giocare col cane,farsi leccare la faccia,la bocca, le orecchie. Non ha paura di sporcarsi la camicia, è molto attento a non sporcarsi la coscienza. E questo fa superare il test a pieni voti .Cum laude. E col passare degli anni i nani son cresciuti e gatti ne sono passati.Il suo,proprio il suo,il gatto rosso Baletta, ci ha lasciati a Marzo ,durante il lockdown. Lo abbiamo sepolto nel giardino di casa tra lacrime infinite. “Non credevo di piangere così per un gatto,in vita mia” dice lui, che supera inconsapevolmente il rinnovo del test. Ci manca quel gattaccio e lui lo sa di mancare. Così, ci viene a trovare, quasi tutti i giorni. Lo so che sembra una cosa da pazzi e infatti come pazzi ci guardavamo fra di noi le prime volte che nel silenzio della sera sentivamo il rumore del suo solito salto sul bancone della cucina, per chiedere la pappa. Salta sul tavolo in un rumore sordo,passa sul mobile della televisione e sposta quel cagnolino d’acciaio come ha sempre fatto in vita. Lo butta per terra a volte, davanti ai nostri occhi. Ho letto che l’anima dei gatti torna spesso nel posto in cui si è sentita amata, che a Londra c’è addirittura una biblioteca dedicata a storie di animali che tornano dai padroni dopo la morte. E vedo mio marito girarsi di colpo, lui razionale,lui pragmatico e lucido,lui pitagorico ,con la pelle d’oca nel braccio che mi dice:” ma l’hai visto?! È passato ora di qua!” E io sorrido, “No non l’ho visto ora. Credo sia venuto per te. Per dirti che anche per lui hai superato il test.”
Irene Renei